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Laura Alfisi

Volontaria Associazione

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La maschera nuda

di Laura Alfisi – Volontaria La Voce per Eco ETS

Amorevole in pubblico, carnefice in privato: la doppiezza del narcisista

Scena I, Atto I – Interno notte.

A cena da amici. Tra il tintinnio di bicchieri, il profumo del buon cibo e le risate calorose, le parole scorrono libere come non accadeva da un po’. Conversi piacevolmente e senti il suo sguardo accarezzarti, con la coda dell’occhio vedi che ti guarda sorridente. Interviene con la sua voce morbida per commentare quanto le tue idee siano interessanti, ti emoziona mentre ti mette un braccio intorno alle spalle dichiarando “non è meravigliosǝ?”.

Ti senti al sicuro.

Arriva il momento di andar via; mentre ti porge la giacca e salutate gli ospiti, stai già sognando una notte d’amore.

Scena I, Atto II

L’esatto momento in cui vi ritrovate soli, mentre andate a prendere l’auto senti (non vedi, senti a pelle) il suo umore cambiare. Non capisci cosa possa essere successo nei dieci secondi in cui siete usciti dal portone e avete attraversato la strada e decidi di far finta di niente, provi a riprendere la conversazione di poco prima… il suo silenzio ti raggela. Provi a prendergli/le la mano, ti respinge con stizza. L’ansia ti assale e in un nanosecondo passi in rassegna tutti i modi possibili per chiedere cosa stia succedendo senza però fomentare la sua ira.

Opti per un neutrale “Sei stancǝ?”. Il suo sguardo rettiliano ti insegna che è troppo tardi. È già furiosǝ.

Al tuo: “ma cosa succede, perché sei cambiatǝ così di colpo?” sbotta accusando te di avere una doppia personalità, di essere tu quellǝ che in pubblico è piacevole e sorridente mentre in privato mette il muso, perché sei egoista, perché ti piace metterti in bella mostra con i suoi amici mentre con lǝi sei anaffettivǝ:

“Quando sei con gli altri diventi brillante e fai lǝ splendidǝ, appena siamo soli ti rimetti quella faccia triste e patetica… mi sembra di avere a che fare con unǝ schizofrenicǝ! Con chi sto parlando adesso? Con la persona di cui mi ero innamoratǝ, che era interessante, affascinante, articolata, indipendente e forte? O con quella incapace di sorridere e di parlare, concentrata solo su se stessa?”

Prosegue criticandoti aspramente su ogni cosa, da com’eri vestitǝ a cos’hai mangiato agli argomenti presi in conversazione, ai tuoi gesti e ai tuoi sorrisi – “i miei amici ti guardavano come se fossi unǝ malatǝ di mente, erano impietositi e ti calavano la testa per non imbarazzarmi, non te ne sei neanche resǝ conto?”

Non noti neanche la contraddizione nelle sue critiche. Sei troppo impegnatǝ a riesaminare alla velocità della luce il tuo comportamento di tutta la serata: “Cosa ho detto? Cosa ho fatto? Come mi sono mossǝ? Che espressione ho assunto?” e hai la sensazione di inseguire i ricordi in un gorgo vertiginoso mentre cerchi di individuare il momento in cui hai sbagliato.  Non lo troverai e penserai veramente di avere qualcosa che non va.

Voce narrante:

Ciò a cui sta assistendo è proprio quello che sembra: il narcisista esibisce veramente due personalità diametralmente opposte: in pubblico si mostra amabile, carismatico, di ottima compagnia e, soprattutto, estremamente affettuoso e premuroso con te; si produce in lodi sperticate nei tuoi confronti e ti descrive come la persona più splendida che si possa desiderare di avere accanto. In privato, improvvisamente, emerge un lato ben più sinistro e implacabile.

Come ogni comportamento del narcisista, anche questo apparente sdoppiamento di personalità è calcolato e con uno scopo ben preciso. I tanti articoli divulgativi e studi sull’argomento[1] lo spiegano piuttosto bene. Il fattore scatenante è il suo ego fragile e frammentato; il motivo per cui indugia in questo abuso è semplicemente perché non incontra resistenze e non ha ragione di rinunciarvi.

La persona adorabile che hai visto in pubblico serve non soltanto a rinforzare la sua immagine pubblica di compagnǝ amorevole e solidale, per ribadire l’immagine di voi come una coppia perfetta e felice. È creata ad arte anche per minare alla base la tua credibilità nel momento in cui ti dovesse venire l’idea balzana di andare a raccontare agli amici l’abuso orrendo cui ti sottopone in privato.

I tuoi racconti suoneranno inverosimili e susciteranno sguardi perplessi e, nella migliore delle ipotesi, risposte evasive: “Guarda, non avercela a male ma sai, preferisco non immischiarmi, sono situazioni di coppia vostre private”. Nei casi peggiori ti sentirai rispondere: “Ma non è possibile… lǝi, fare queste cose? No, no… Ma sei sicurǝ di non aver fatto o detto tu qualcosa per provocarlǝ?” – insinuando ancora di più il sospetto di aver sbagliato qualcosa tu.

La versione crudele, implacabile che ti gela il sangue serve ad aumentare il suo controllo su di te che, presǝ alla sprovvista da simili aggressioni e persuasǝ di esserne l’unicǝ responsabile, cercherai d’ora in avanti disperatamente di adularlǝ e rabbonirlǝ per evitare che in futuro si trasformi di nuovo in un mostro tra le quattro mura di casa (spoiler alert: lo farà ancora e ancora).

Questo non è il primo episodio. È semplicemente l’ennesima variante di un gioco crudele che ha l’unico scopo di destabilizzarti, isolarti, farti dubitare di te stessə.

Atto II, Scena I

Ma mentre sei sedutǝ in macchina, col cuore in gola ed il cervello in fiamme, tutto questo tu ancora non lo sai. Sai solo che hai sbagliato qualcosa… perché, attenzione, la realtà del narcisista è l’unica possibile. Tu gli/le credi. Perché non dovresti? È il grande amore della tua vita, la persona con cui hai vibrato e ti sei sentitǝ vivǝ per la prima volta in vita tua, la persona che ti ha promesso l’amore perfetto, assoluto ed eterno, che conosce e intuisce ogni tuo pensiero. Certo che gli/le credi. Ti ha già raccontato di come tutti i suoi amici lǝ adorino, di come tutti dicano di lǝi che è una persona buona, sincera, soprattutto paziente. Era così premurosǝ a cena, ti sorrideva quasi adorante mentre ripeteva a non finire quanto tu fossi speciale… devi aver fatto qualcosa di sbagliato tu.

Rientrate a casa che sei esaustǝ. Hai chiesto scusa lungo tutto il tragitto, sorbendoti inerme una sfilza di insulti degradanti e umilianti nella speranza che la tua resa incondizionata lǝ placasse. Le sue parole ti sono cadute addosso come una pioggia di pietre e non ti resta che aspettare che passi anche questo tornado.

E mentre rimpiangi l’occasione perduta di dormire tra le sue braccia, arriva l’ultima stoccata: “Hai rovinato tutto! Avremmo potuto finire la serata passando del tempo di qualità noi due, invece con il tuo comportamento mi hai fatto ricordare quanto mi faccia schifo anche solo sfiorarti!”

Epilogo

Andate a dormire in stanze separate. Lǝi non ti vuole nemmeno accanto. Ti si prospetta un’altra notte insonne, divoratǝ dall’ansia e con un senso di freddo e solitudine che ti toglie il fiato. Ma domani ne riparlerete e sicuramente troverai le parole più appropriate per spiegarti. Farete pace, ti perdonerà e tornerà a darti l’amore che ti dava un tempo.

Del resto, se con gli altri è adorabile dev’essere perché se lo meritano, come lo meriti tu le volte in cui sei capace di comportarti bene…

Voce narrante:

Non troverai mai una formula efficace per non sbagliare più, perché il narcisista provvederà puntualmente ad alzare l’asticella (o meglio, a cambiare le regole a suo piacimento) e mettere a nudo la tua inettitudine, tanto più imperdonabile quanto più messa a confronto con l’adeguatezza degli altri.

È questa un’altra forma di abuso psicologico sottile, crudele, da cui non esiste una via d’uscita. La percezione della realtà, sia tua che delle persone intorno a voi, è sapientemente manipolata ad esclusivo vantaggio del narcisista che, consapevole di aver tessuto una rete da cui è impossibile districarsi, nel momento in cui dovessi tentare una protesta o persino la minaccia di smascherarlǝ davanti agli amici, risponderà tronfiǝ: “Tanto sono miei amici… crederanno a me, non a te”.

Perché ricorda, il narcisista gioca sempre d’anticipo ed avrà già provveduto ad anticipare agli amici che ultimamente ti comporti in modo strano e imprevedibile, al punto che sta cominciando a preoccuparsi per il tuo stato di salute mentale. Quando troverai l’occasione (e soprattutto le parole) per raccontare questa serata al vetriolo, lǝi avrà già preparato il terreno raccontando la sua versione (“Non hai idea di cosa è successo l’altra sera dopo che siamo andati via… di colpo si è tramutatǝ, mi ha assalitǝ dicendo che la maltratto non gli/le rivolgo abbastanza attenzioni… io, capisci?!? Mi ha messo il muso e alla fine è andatǝ a dormire di là… io non so più cosa fare con lǝi.”)

È possibile difendersi, anticipare, controbattere? Esiste una strategia per sottrarsi a questo abuso? A mio avviso, in ultima analisi no. Nel lungo termine l’unica via passa attraverso l’informazione, la consapevolezza, il supporto per andare (e rimanere) in no contact. Ma di questo parlerò in un’altra occasione.

 

Bibliografia e note

[1] https://medium.com/@vincentprice637/the-two-faced-nature-of-narcissist-how-they-behave-in-public-in-private-are-not-the-same-dda8cd5bd193
https://medium.com/@tinalou.ise/the-two-faced-reality-42b91a6c6ef3

https://getcourtready.co.uk/blog/the-dual-personas-of-narcissists-how-they-fool-and-abuse-others
https://jreidtherapy.com/abuse-in-private/

https://www.shaneenmegji.com/blog/public-praise-private-abuse-the-psychological-warfare-of-narcissists retrieved on 14/05/2025

 

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