di Agnese Tarquinio
Esistono differenti modalità per interrompere un rapporto amoroso, per uscire dal disturbo di dipendenza affettiva e per riprendere a vivere la propria vita. Sospendere una relazione nella quale il partner è considerato l’unica fonte di gratificazione è molto difficile. È importante che la decisione venga presa dal dipendente e che non gli venga imposta da un familiare o dalle persone care a lui. Per riuscire a riconquistare la propria indipendenza è fondamentale chiedere aiuto nel momento in cui ci si rende conto che non ci si può liberare da soli.
Il primo passo per guarire è quello di riconoscere e accettare di avere un disturbo relazionale e di essere i protagonisti di una relazione distruttiva. Rendersi conto di avere una problematica e volerlo risolvere a tutti i costi è la prima fase in un percorso di guarigione. Successivamente bisogna essere consapevoli delle conseguenze che la dipendenza ha prodotto, elencando gli aspetti negativi e facendo un esame di realtà.
Altro importante punto sul quale lavorare per liberarsi da questa problematica riguarda il rafforzamento dell’autostima e la conoscenza di se stessi. Il partner dipendente, in una relazione disfunzionale, perde anche quella poca sicurezza che possiede non riconoscendo più le sue qualità e le sue attitudini. La sua quotidianità è vissuta in maniera passiva, senza creare un profondo rapporto con se stesso. Questo lo porta a percepire sensazioni di incertezza e angoscia che lo spingono a ricercare ossessivamente l’altro. Decide di dedicarsi totalmente all’amato poiché non sente la necessità di soddisfare i propri bisogni in quanto percepisce quelli del proprio partner più importanti. Se avesse un’elevata autostima non si annullerebbe e non si legherebbe in modo simbiotico all’altro, visto come unica fonte di gratitudine. Il metodo più efficace per promuovere l’autostima è quello di conoscere se stesso chiedendo aiuto a un terapeuta e intraprendendo un percorso di psicoterapia.
Uno dei sintomi principali di un dipendente affettivo è quello di sentirsi smarrito in assenza del proprio partner, con la costante paura di essere abbandonato. Per uscire da un sentimento come questo bisogna imparare a stare da soli e riscoprire la propria indipendenza emotiva. La paura dell’abbandono non passa attraverso la sicurezza che l’altro ci sia costantemente ma da un rafforzamento del rapporto con il nostro sé. In una relazione sentimentale è importante che ognuno abbia i propri spazi e il proprio tempo da dedicare alla sfera sociale e ai propri interessi.
Stare da soli e soddisfare i propri bisogni diventa impossibile per un dipendente poiché non si sente più grado di fare qualcosa senza l’aiuto dell’altro. È fondamentale, quindi, per riprendere in mano la propria vita, che il soggetto possa dedicarsi a se stesso, modificando il proprio modo di pensare, mettendo da parte la volontà del proprio partner. Deve raggiungere la consapevolezza che ricentrarsi sulle sue necessità e realizzare le proprie aspirazioni è funzionale anche per la coppia.
È rilevante favorire l’empowerment della persona, agendo sulle distorsioni cognitive ed elaborando strategie cognitive funzionali al cambiamento.
Recuperare le emozioni, la capacità comunicativa emotiva e lavorare sulle relazioni diventano traguardi notevoli per il soggetto dipendente. Per non dipendere da qualcuno è necessario conoscere se stessi, amarsi e accettare le proprie fragilità, tutti obiettivi raggiungibili in un percorso di psicoterapia.
Per raggiungere l’efficacia della terapia, il paziente deve avere il desiderio di distaccarsi dal proprio partner fino a rinunciare attivamente a lui. Per ottenere un cambiamento e per intraprendere un percorso, deve riconoscere l’importanza di disintossicarsi dal proprio partner e lavorare sulle sue distorsioni cognitive. Deve inoltre essere consapevole che se decidesse di interromperlo si ritroverebbe a dover affrontare un disturbo più grave del precedente.
Esistono diversi tipi di terapie: quelle a breve termine dove la risoluzione del problema avviene in tempi più rapidi e un numero ristretto di sedute; a lungo termine con percorso esteso nel tempo e con sedute più distanziate tra loro.
Inoltre per uscire dalla dipendenza affettiva è possibile intraprendere sia un percorso individuale, sia uno di coppia, sia uno di gruppo.
Bibliografia
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